2015
108 – il disturbo del nero
La ricerca di 108 cerca di smarcarsi dall’etichetta di street art e negli anni si è fortemente concentrata sulla forma e sul colore come elementi ultimi e fondativi del linguaggio pittorico, creando figure astratte di grandi dimensioni.
“Per questo lavoro ho voluto creare una sintesi della mia ricerca artistica concentrandomi sulla forma, o meglio, sulla struttura metafisica di questi spazi architettonici. Una sorta di rispetto verso la bellezza di questi luoghi abbandonati consumati dal tempo. Usare colori accesi sarebbe stato irrispettoso, fuori luogo e inelegante”.
Le sue enormi macchie nere generano una sensazione di conflitto interiore, contengono un vuoto che fa sentire la sua ingombrante presenza anche quando si sposta lo sguardo altrove. Sono un ossimoro concettuale fatto di figure incorporee e irrazionali che hanno allo stesso tempo le sembianze di segni primordiali e di forme contemporanee. Le sue figure astratte contengono imperferzioni, piccoli errori colature che creano ulteriori elementi collaterali di disturbo. Ciò che ci disturba è ciò che è sconosciuto o incomprensibile, ciò che in definitiva ci porta a riflettere, a pensare, come accade compiutamente con queste sue opere.
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With his research 108 distances himself from the street art label, and overs the years has concentrated heavily on form and color as fundamental elements of the pictorial language, creating large abstract figures.
“For this piece I wanted to create a synthesis of my artistic research, concentrating on shape, or rather, the metaphysical structure of these architectural spaces. A sort of respect toward the beauty of abandoned spaces, consumed over time. Using bright color would have been disrespectful, out of place, and inelegant.”
His enormous black spots generate a sensation of interior conflict. They contain an emptiness that emanates its intrusive presence wherever one looks. They are a conceptual oxymoron given that the irrational and formless shapes have, at the same time, a resemblance to both primordial markings and contemporary forms. His abstract figures also contain imperfections, small erratic drippings that create collateral elements of disturbance. That which disturbs us is that which is unknown and incomprehensible, that which ultimately brings us toward reflection and contemplation, which fully occurs with these works.