2016
Felipe Pantone – Cyberspazio Tubolare
Felipe Pantone è entrato negli ultimi anni a pieno titolo nell’Olimpo dell’arte urbana. La sua carriera si è sviluppata attraverso la commistione progressiva tra le due sue anime, quella di writer e quella artistica. Negli ultimi anni ha incentrato la sua ricerca sulla tridimensionalità delle sue grafiche ed su un’estetica che prende spunto dall’8bit e dal mondo web primordiale. Con quest’opera ha voluto andare oltre, uscendo dal muro, creando per Outdoor un’installazione immersiva che si sviluppa materializzando tridimensionalmente uno spazio dai forti connotati virtuali. All’interno dello spazio a lui concesso, parallelepipedi e cilindri appesi lungo la stanza dal soffitto sono stati colorati con strisce bianche e nere e tonalità sgargianti che ricordano i monoscopi televisivi e le tavolozze di Paintbrush anni ’90. Come avviene quotidianamente nella nostra fruizione della rete, Cyberspazio Tubolare porta lo spettatore ad esplorare un mondo digitale materializzato e moltiplicato da una serie di specchi installati sul pavimento rifacendosi ad un estetica vaporwave dai contorni sfumati.
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Over the past few years Felipe Pantone has fully scaled the Mt. Olympus of urban art. His career has developed through a progressive blending of his two souls — graffiti writer and artist. In recent years his research focuses on the three-dimensionality of his graphics and on an aesthetic that takes cues from 8-bit and the early web. With this work he wanted to push himself, leaving behind the wall and creating an immersive installation for Outdoor, one that materializes three-dimensionality in a space with strong virtual connotations. In the space assigned to him, boxes and cylinders hang from the ceiling, stretching across the room. The forms are painted with black and white stripes and bright hues reminiscent of the 90s Paintbrush palettes. As happens daily during our internet usage, Cyberspazio Tubolare (Tubular Cyberspace) leads the viewer to explore a digital world materialized and multiplied by a series of mirrors installed on the floor, referencing a soft edged vaporwave aesthetic.