2011
Herbert Baglione
Quando si muovono, le figure solitarie di Herbert Baglione, lo fanno solo se il posto è abbastanza grande per contenere la loro solitudine. 40 metri per 3, la parete che accoglie questi uomini vicini fra loro, ma inesorabilmente divisi da un mare nero, da una sostanza capace di mantenerli lontani. In questa finta vicinanza c’è tutto il messaggio di Baglione, una visione del presente che chiede di essere cambiata. Una metafora con la società contemporanea così brava ad allargare la distanza tra le persone, a rendere le loro parole incomprensibili agli altri. Una riflessione profonda e scura come il mare che l’artista dipinge, un monito per la città, per tutte le città, affinché si facciano terreno di congiunzioni e non teatro di distacchi.
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When the solitary figures by Herbert Baglione move, they will only do so if they are in a place that is big enough to hold their solitude. 40 by 3 metres, is the size of the wall hosting these men standing close to each other, but relentlessly divided by a black sea, by a substance capable of dividing them. This fake closeness encloses Baglione’s message, a vision of today that is asking to be changed. A metaphor for contemporary society that is so good at keeping people apart and to make people’s words meaningless to one another. A reflection that is as deep and dark as the sea painted by the artists, an admonishment to the city, to all cities, to transform themselves into a ground for connections rather than a theatre for estrangements.