2015

Tommaso Garavini

 

Scenografia, arredamento, e arte si fondono in questo mondo creato da Tommaso Garavini. Nella combinazione delle sue abilità, siamo subito trasportati nell’ambiente intimo di una stanza che favorisce la contemplazione tra il celeste, il terrestre, e l’abisso. Scienza e natura si fondono in questo “Cenacolo” di Garavini, passando dal tronco bruciato e scultorio, che rappresenta le nostre peggiori abitudini terrene, alle alte nuvole divine fatte di elementi naturali e di ferro. È in questo regno divino che contempliamo l’unione di forme naturali a cascata unite agli spigoli di una “nuvola” costruita dall’uomo. Nel tentativo di imitare il caos della natura, Garavini si lascia andare al ritmo del mezzo stesso, in una sfida a riprodurre il caos “perfetto” che troviamo nell’ambiente naturale. Chi siede a questo tavolo con i simbolici piatti? I numeri hanno un ruolo importante nella stanza. Per esempio, il tredici, che rappresenta sia l’amore eterno e la pulizia spirituale sia la sfortuna, a seconda della prospettiva. Ritorna nei legami col rapporto tra nube, tavolo, e scultura in legno. Se nuvola e scultura sono in rapporto di 1: 1,3 in relazione al tavolo, i significati opposti di questo numero si ricollegano alla spinta contrapposta tra l’inferno e il sublime. Nell’apprezzare i diversi ordini di grandezza, e nel rapportarci ad essi, possiamo muoverci tra questi livelli, per ottenere un’armonia che si puo’ trovare solo nel mondo naturale.

Testo di Jessica Stewart

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Set design, interior design, and fine art come together in this world created by Tommaso Garavini. Combining his skills, he at once brings us into the intimate setting of a room that functions for contemplation between the celestial, earthly, and abyss. Science and nature combine for this “Last Supper” by Garavini, as we move from the scorched, sculptural trunk, representing our worst earthly habits up toward the divine clouds of natural elements and iron. It’s in this divine realm we see the union of cascading natural shapes with the sharp edges of a man made “cloud.” Through attempting to mimic the chaos of nature, Garavini has let himself go to the rhythm of the medium itself in a challenge to reproduction the “perfect” chaos we find in the natural environment. Who sits at this table with symbolic plates laid bare? Numbers also play an important role in the installation. Thirteen, a number representing eternal love and spiritual cleanliness or bad luck, depending on the perspective, the figure ties into the ratio of cloud to table to wood sculpture proportionally. With the cloud and sculpture both in a 1;1,3 relation to the table, the opposing meanings of this number tie into the opposing pull between the inferno and the sublime. Scaling up and down we have right to move between these levels, moving to achieve a harmony only found in the natural world.

Text by Jessica Stewart

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