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2015

Here, now

Here, now.”, titolo di questa sesta edizione del festival, vuole porre al centro della riflessione il tempo e lo spazio come dimensioni ultime sulle quali si struttura la nostra esperienza. Qui e ora, un luogo e un tempo stabilito. Un momento unico, non replicabile, che racchiude in sé i diversi piani temporali: il passato della caserma, il presente della creazione artistica e la futura rigenerazione dello spazio; e un luogo che non è un semplice contenitore ma vero e proprio contenuto. Le ex caserme SMMEP (Stabilimento Militare Materiale Elettronico di Precisione) di via Guido Reni, dismesse nei primi anni Novanta, diventano lo strumento attraverso il quale il festival mette in movimento diversi processi esperienziali: l’atto di trasformazione dello spazio, la percezione di un’azione transitoria, l’interazione con le opere stesse, la fruizione collettiva di un luogo rigenerato. La scelta degli artisti di questa edizione ha come fondamento la volontà di tracciare una mappatura dell’arte quanto più estesa possibile, partendo dalla street art, da sempre essenza del festival, per giungere ad altre espressioni artistiche. In occasione del festival i numerosi capannoni della caserma si convertono in Padiglioni suddivisi per nazioni nei quali si articola la mostra.

Here, now, vuole essere anche una riflessione sull’atto di creazione artistica e la sua fruizione.

L’ hic et nunc (qui e ora) dell’opera d’arte – di cui Walter Benjamin parla a proposito dell’unicità e irripetibilità spaziale e temporale che l’opera d’arte deve possedere per definirsi tale –  è in Outdoor elemento principale di indagine e in modo provocatorio si vuole evidenziare come queste nuove espressioni e modalità artistiche possiedano queste caratteristiche.

Testo di Antonella Di Lullo

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Here, now, the title of the festival’s sixth edition, reflections on time and space, using these measures as a way to structure our experience. Here and now, a specific place and a specific time, a unique moment not to be replicated that in and of itself encompasses different eras: the past of the barracks, the current artistic creations and the future regeneration of the space. In this way the space is not just a vessel but an actual object. The former barracks SMMEP (Military Plant for Precision Electronics) on via Guido Reni, decommissioned at the beginning of the 1990s, becomes the vehicle for the different experiences set into motion by the festival: the act of transforming the space, the perception of this transitory action, the interaction with the works themselves, the collective results of the renewal. The selection of artists for this edition was based on the desire to trace as vast an artistic map as possible, starting from street art, which has always been the essence of the project, and branching into other forms of creativity. The festival has transformed the vast spaces of the barracks into pavilions divided by country, allowing the exhibition to unfold in these spaces.

Here, now, also meditates on the act of creation and its final results.

The hic et nunc (here and now) of an artwork, which Walter Benjamin discusses in the context of an artwork needing a unique and unrepeatable space and time in order to be completely defined, is the principle element of exploration for Outdoor, which, by provoking these themes, wishes to highlight how new expressions and artistic methods posses these characteristics.

Text by Antonella Di Lullo

 

 

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